CRONACA DI UN INCONTRO

Giovedì….14 dicembre 1995

            In 22 Carmeli italiani la solennità di S.Giovanni della Croce viene attraversata da un avvenimento straordinario, programmato da mesi, desiderato, contestato, discusso e ponderato, studiato nei minimi particolari organizzativi, ma anche “abbandonato” all’infinita creatività di Dio.

            Nel nome del Signore, nella serena certezza di rispondere a una chiamata della Chiesa e dei superiori, le monache dei 12 Carmeli italiani che già formano l’Associazione Mater Carmeli e di 10 monasteri della Provincia lombarda si mettono in cammino. Tutte: perchè l’itinerario è condiviso da chi parte e da chi resta, e unico è lo scopo: conoscere la volontà di Dio in questo preciso momento della nostra storia di carmelitane italiane. La dimensione nazionale dell’avvenimento e l’epoca – novena di Natale! – non permettono di tenerlo nascosto, e fra amici e conoscenti corrono grossi interrogativi: come mai? come è possibile? Una volta non si poteva… le monache in giro per il mondo… ecc.: e chi più ne ha più ne metta! Comprensibile questo stupore, per chi della clausura conosce solo l’aspetto esterno e tradizionale, e non è al corrente delle grandi svolte che la Chiesa stessa propone e appoggia. E neppure pensano che i Superiori hanno provveduto a dare alla residenza del Convegno le garanzie di una vera clausura.

            Villa S.Cuore, a Triuggio nell’alta Brianza, è stata messa, dalla Diocesi di Milano, a completa disposizione del Convegno: altri gruppi prenotati da tempo sono stati dirottati altrove. Restano in sede il Direttore, don Scattolin, le 4 suore (della Presentazione) e il personale. Per 5 giorni gli atri, i corridoi, il giardino saranno animati da “voli di veli” neri e bianchi, e da un insolito cicaleccio di sorelle che si conoscono da sempre ma non si sono mai incontrate! Il P. Provinciale per scusare le sue monache, dovrà chiarire che la gente normalmente va a Triuggio per tacere, le carmelitane ci sono andate per parlare!

            Il card. Martini, salutando l’assemblea al primo incontro del 15 mattina, esprimerà la sua gioia per una così insolita presenza, e la definirà un ‘momento importante’ nella storia già secolare di questa casa di convegni e di preghiera.

           

E torniamo al 14 dicembre: il maltempo imperversa da 24 ore su tutta l’Italia, con nevicate tali da bloccare il traffico tra Toscana ed Emilia: e ci sono monache in treno, in auto, in aereo, dalla Sardegna, dalla Calabria, da Roma, da Venezia, dall’Emilia e dalla Toscana. Arriveranno in ritardo, resteranno bloccate alla stazione centrale di Milano da un improvviso intervento delle forze dell’ordine per un sospetto attentato, ma – salvo qualche eccezione giustificata – tutte sono presenti la sera del 14 ad accogliere il P.Generale e il Vicario generale – P.Camillo Maccise e P.Flavio Caloi – che per quattro giorni si rendono totalmente disponibili per la migliore riuscita di questo straordinario raduno. Anche P.Innocenzo, provinciale di Toscana, ha voluto accompagnare le sorelle dei quattro monasteri associati della sua Provincia, e lo stesso farà negli ultimi due giorni il Provinciale di Roma. P.Giuliano, nostro Provinciale, mente e anima del Convegno, è onnipresente, coadiuvato da P.Antonio Sangalli e da P.Filippo Bettati.

            Cantati solennemente i Vespri del Santo Padre Giovanni, la serata – cena compresa – viene dedicata alla reciproca conoscenza, e si chiude con la recita di Compieta.

Venerdì…..15 dicembre

            Risveglio sotto la neve, recita delle Lodi e primo incontro, nella sala grande, col P.Generale, che propone un simpatico modo di presentazione reciproca, a coppie libere. Nome religioso, monastero di provenienza, data di ingresso, e risposta a un quesito preciso: “Che cosa mi aspetto da questo raduno?”.

            Sarà possibile d’ora in poi riconoscersi a prima vista senza ricorrere alla consultazione della targhetta? Difficile a dirsi!!

            Si termina giusto in tempo per accogliere festosamente il card. Martini che ci dimostra tutta la sua gioia di poter passare qualche ora con noi, e dà subito inizio al suo intervento sulla Lectio divina nella tradizione monastica. Magistrale, ma semplicissimo, come sempre. Tanto che alla fine, aperto il dibattito, le domande delle monache si susseguono libere e spontanee, e le risposte giungono serene e puntuali.

            A mezzogiorno l’Arcivescovo concelebra solennemente con tutti i padri presenti e nell’omelia completa in chiave spirituale quanto aveva esposto da Maestro. Quindi, da buon religioso, presiede alla mensa, dialoga fraternamente con i Padri, ascolta i nostri canti. Poi ci saluta e benedice ad una ad una, lasciandoci la certezza di essere nella linea della Chiesa, Madre e Maestra.

            Partito nel primo pomeriggio il Cardinale, il calendario dei lavori si aggiorna a pieno ritmo, con l’ascolto delle relazioni del P.Generale. Argomento base: il Sinodo 1995 sulla vita consacrata, l’Instrumentum laboris, gli interventi dei Padri sinodali sugli argomenti più strettamente connessi con la vita contemplativa, la clausura, le Federazioni; i lavori delle Commissioni, le Propositiones votate dal Sinodo e presentate al Papa come base per la stesura del documento finale di prossima pubblicazione.

            Le relazioni si svolgono in tre tempi: una al venerdì pomeriggio, due al sabato mattina. Gli intervalli – che si svolgono nel grande atrio – nei corridoi, nelle stanze e persino al bar, sono occupati in un intenso scambio di idee, di problemi, di proposte fra i gruppi e le singole che ormai sembra si conoscano …da sempre. La ‘comunicazione’ continua anche in refettorio, dove i posti sono liberamente intercambiabili, e intercambiabile anche la presenza dei padri che, sull’esempio del P.Generale siedono con noi e parlano a ruota libera. Quante realtà interessanti emergono in questi fraterni momenti conviviali!

            E il tutto confluisce e s’illumina d’infinito nei tempi della preghiera comunitaria: Lodi, Eucaristia e orazione al mattino. Vespro al tramonto, Compieta come momento conclusivo della giornata. Poi il silenzio e la preghiera nella propria stanza o in altri luoghi di raccoglimento che non mancano in questa che è per definizione Casa di Esercizi.

           

Il venerdì pomeriggio l’assemblea si divide: i membri dell’Associazione Mater Carmeli si riuniscono in aula separata con i Superiori generali, mentre le monache lombarde si suddividono in 4 gruppi, per approfondire i vari argomenti toccati dal P.Generale nelle sue relazioni. I risultati dei lavori di gruppo, sintetizzati da una relatrice, verranno portati nell’assemblea plenaria.

            Lo stesso ordine del giorno si segue la domenica 17, con un avvenimento tutto speciale. nel pomeriggio l’Associazione elegge, per la prima volta, la Presidente (sr. Teresa di Lucca S.Quirico) e il suo Consiglio. Subito si crea un’atmosfera di festa, che unisce di più i nostri cuori.

            Intanto cominciano le consultazioni fra le priore dei Carmeli lombardi con o senza il P.Generale per studiare l’eventualità di formare una seconda Associazione italiana, tra i loro monasteri, con uno statuto proprio, di cui viene stesa una bozza. Con quello schema, ciascuna priora presenterà alla propria comunità la proposta di una Associazione, lasciando piena libertà di dare subito la propria adesione o di rimandarla a tempi più maturi. Su questo argomento ci parla ancora il P.Flavio Caloi incoraggiandoci a procedere su una linea tanto favorita dalla Chiesa, mentre il P.Generale ci ragguaglia su alcuni problemi del nostro Ordine.

            Lunedì pomeriggio i Superiori di Roma ci lasciano: salutiamo P.N. Generale con esuberante affetto e con profonda riconoscenza; tanto ci ha donato col suo magistero, ma ancor più con la sua umiltà, pazienza e misericordia. E non ce ne dimenticheremo!

            Con la loro partenza i lavori proseguono ma separatamente fra i due gruppi che guidati da P.Giuliano per la Lombardia, e dalla Presidente per l’Associazione, si avviano a conclusioni pratiche, proiettate nell’immediato futuro.

            Nè manca l’intervento di altri confratelli – P.Filippo e P.Antonio – per coinvolgere le monache nello sforzo di comunicare a tutti e a sempre più largo raggio, la spiritualità carmelitana, soprattutto in vista del primo centenario della morte di S.Teresa di Gesù Bambino e del suo auspicato dottorato.

            Una nota di simpatica fraternità ci viene offerta dai sacerdoti e dalle suore della casa: il Vespro di lunedì sera, in rito ambrosiano, con solennità di canti e di cerimonie, a cui fa seguito una interessante carrellata storica sulla vita e l’attività della Casa che ci ospita. Il quadro sarà completato l’indomani dalla proiezione del ‘Volto di Gesù nella Villa S.Cuore’: un momento di intensa preghiera sottolineata da celebri musiche sacre, contemplando le moltissime raffigurazioni – pitture, sculture, bozzetti ecc. – del Volto di Cristo conservate nella Casa. Al momento di partire ogni monastero presente al Convegno sarà invitato a ritirare un elegante pacchetto natalizio, dono del Direttore: la copia della videocassetta: è il coronamento di tante delicatezze!

            E davvero le ultime 24 ore hanno il sapore di ‘giorno del ringraziamento’; come si fa ad esprimere ciò che si ha nel cuore? Tutti ci hanno voluto bene: le suore, che l’ultima sera ci offrono una suggestiva fiaccolata sui prati avvolti di nebbia, al canto del Salve Regina; il personale che quasi invisibile ha cancellato via via ogni nostra orma, le cameriere che ci hanno accudito con una pazienza …infinita, il cuoco a cui riserviamo un sentitissimo appaluso e che – confuso e commosso – sta per lasciarsi convincere a fare un turno di cucina in ogni monastero!!

            E poi il grazie reciproco tra noi sorelle, le ultime confidenze, le promesse di mantenere vivo il rapporto che si è creato nell’atmosfera fraterna di questi bellissimi giorni. Chi ha fatto l’esperienza di Legnano (corso per noviziati di Lombardia) sa che non si tratta di fuochi fatui, ma di qualcosa che si radica dentro, e facilita ogni successivo scambio di esperienze e di propositi.

Mercoledì…..20

            Le prime partenze precedono la celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia, al termine della quale la Presidente dell’Associazione Mater Carmeli esprime, a nome di tutte, ciò che ha significato per ciascuna questa esperienza.

            L’atrio si colora di bagagli, ci si cerca per non dimenticare nessuna, si vorrebbe portar via ogni volto col suo sorriso e la sua gioia. E poi, gruppo dopo gruppo, si lascia la villa ospitale, sotto lo sguardo benedicente del S.Cuore:

            A casa ci attendono le sorelle che generosamente si sono addossate fatiche e imprevisti, oltre ai problemi di ordinaria amministrazione, ci attendono le sorelle malate che hanno pregato, ci attende il “nostro” monastero, già profumato di Natale… Mancano quattro giorni: e poi Gesù tornerà e troverà nel cuore di ognuna, la lampada della fede, ben accesa da un nuovo fuoco di carità universale.

Monastero di Milano

Madre Emanuela

Tratto da

“ATTI RADUNO CARMELITANE SCALZE A TRIUGGIO”

14-20 DICEMBRE 1995